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Audio TV migliore con soundbar o casse

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Cosa accade quando la resa audio di un TV non è buona

Sempre più utenti si chiedono come avere un audio TV migliore con soundbar o casse e, dato che i nostri consigli servono per indirizzarvi verso acquisti consapevoli e convenienti, cerchiamo di capire insieme perché si sta diffondendo questa necessità…

I TV, ormai quasi tutti “smart”, sono apparecchi che stanno vivendo una sorta di rinascita, sia perché dotati di nuovi standard, sia perché oggi si integrano con ecosistemi tecnologici che ne allargano le possibilità di utilizzo.

In parallelo a questa rinascita, c’è una cosa che sempre più utenti stanno (ri)scoprendo: l’importanza del comparto audio, un aspetto troppo spesso sottovalutato e quindi causa di lamentele, ripensamenti sugli acquisti e pessime esperienze nella fruizione dei contenuti audiovisivi.

Che si tratti di film, serie TV, telegiornali, videogiochi o altro… un audio di cattiva qualità può comportare diversi problemi, alcuni dei quali hanno un riscontro sempre maggiore nell’utenza di massa. Ma cosa accade quando la resa audio di un TV non è buona?

Nelle situazioni più comuni, per esempio durante la visione di film e serie TV, l’audio di bassa qualità costringe ad usare ripetutamente il telecomando per aumentare/diminuire il volume d’ascolto e, per un numero sempre maggiore di utenti questo accade troppo spesso.

Si tratta delle numerose occasioni in cui c’è un audio “impastato”, che necessita di volume più alto nelle scene più tranquille, per rendere comprensibili i dialoghi, ma poi risulta assordante nelle scene più ricche di azione e costringe quindi a ridurre i decibel.

Questo saliscendi stordisce, affaticando e distraendo gli utenti e, in conseguenza, porta una crescente insoddisfazione legata al fatto di non avere una buona “esperienza utente”, nonostante gli esborsi per un nuovo apparecchio TV che sono mediamente importanti.

Vediamo perché accade questo e quali sono gli accorgimenti necessari per avere un audio TV migliore con soundbar o casse.

Perché i TV non hanno un buon audio

Il comparto audio integrato dei TV è cambiato nel tempo, in passato gli apparecchi TV erano enormi, dei parallelepipedi di plastica e metallo che avevano tanto spazio al loro interno che, in buona parte, era utilizzato per ospitare componenti audio.

Già con l’adozione delle prime tecnologie in grado di far realizzare schermi sottili ci fu un importante taglio di quello spazio, portando quasi tutte le aziende a produrre apparecchi con altoparlanti molto più piccoli, distribuiti sulle cornici degli apparecchi.

Negli ultimi anni, inoltre, abbiamo assistito all’adozione dei cosiddetti “design frameless”, ovvero di linee di prodotti con cornici talmente sottili da risultare talvolta non percepibili.

Questo, pur avendo portato vantaggi su diversi fronti, ha penalizzato il comparto audio integrato nei TV: gli altoparlanti son diventati ancora più piccoli e, senza più le cornici a disposizione per incassarli, il loro posizionamento standard è diventato quello con i “coni” sul retro del pannello.

In sostanza: riceviamo audio da altoparlanti meno capaci e che neanche puntano direttamente alle nostre orecchie, facendo prima rimbalzare il suono su altre superfici.

Da un lato si presenta uno scenario acustico più scadente in partenza, a cui si aggiunge un ulteriore fattore di “disturbo “: moltissimi dei contenuti di cui oggi fruiamo hanno un audio pensato per una distribuzione multicanale, cioè attraverso sistemi con elementi dedicati (uno per basse frequenze, uno per dialoghi, uno per suoni ambientali…) ed idealmente distanziati tra loro secondo dei criteri precisi.

In contrapposizione a questo, la situazione ha dato il via ad un vero e proprio cambio di rotta per il mercato del settore, portando innovazioni ed una ricerca costante di soluzioni che migliorino l’esperienza utente.

Ecco perché a tecnici ed appassionati non sorprende affatto che gli utenti si lamentino dell’audio integrato, anche di quello in TV da diverse migliaia di euro: semplicemente perché non si possono superare dei limiti dettati dalla fisica acustica e da compromessi tecnologici.

Cosa fare, dunque? Come avere un audio TV migliore con soundbar o casse?

Come risolvere

La parte facile della soluzione a questo problema viene subito in mente: per migliorare l’audio dei nuovi TV bisogna dotare gli stessi TV di nuovi altoparlanti.

Bisogna dunque accettare il fatto che il mercato dei prodotti per l’intrattenimento domestico è cambiato e che, se il vostro TV ha un audio scadente… non è colpa del TV che avete scelto!

La parte difficile, invece, è rappresentata dal fatto che basta un attimo per smarrirsi nel mercato dei prodotti audio, pieno di false promesse, schede tecniche raramente esplicative, prodotti difficili da testare e tanta, tanta pubblicità…

Come orientarsi dunque tra piccole casse acustiche, soundbar di tendenza e costosissimi impianti hi-fi?

Di seguito proveremo a darvi dei chiarimenti e dei consigli per acquisti più consapevoli, è però importante ricordare che la resa di un impianto audio, per quanto misurabile, sarà sempre soggettiva e soggetta anche al posizionamento (ovvero alla stanza in cui l’impianto suonerà, che dovrebbe essere uno dei criteri di selezione dell’impianto stesso).

Casse dedicate, il primo passo

Il primo passo che si può compiere nella direzione della qualità audio è quello che vede la scelta di casse acustiche dedicate, che andranno quindi a rimpiazzare gli altoparlanti integrati del TV.

(Tralasciamo, in questa sede, l’opzione preferita dagli audiofili, ovvero quella di assemblare un sistema hi-fi dedicato, sia perché questo farebbe impennare i costi vertiginosamente, sia perché questa soluzione comporterebbe il dover scegliere, configurare e posizionare tutta una serie di “componenti” dell’impianto come amplificatore, diffusori passivi, cablaggi e supporti, DAC, ricevitori, ecc… )

Prendiamo in considerazione il classico impianto stereo 2.0 o 2.1, a seconda che sia formato da due elementi (casse “full range”) o da tre (2 casse che gestiscono alte e medie frequenze + subwoofer che gestisce le basse frequenze).

I pro di questa soluzione:

  • Rapporto qualità/prezzo, è la soluzione che può essere più “economica”, se non si hanno alte pretese e ci si orienta su prodotti non professionali (o “convergenti”, come possono essere i kit di speakers per computer, che andranno benissimo anche con TV), si può spendere davvero poco, anche un kit da 80-90€ potrebbe letteralmente cambiare la qualità dell’audio. Ed anche salendo, per molte soluzioni il rapporto prezzo/incremento della qualità, resterà eccellente.
 
  • Semplicità di configurazione, questa soluzione non comporta procedure di configurazione complesse, si tratta di kit molto semplici per i quali basterà posizionare gli elementi vicino al TV, collegare il loro cavo di alimentazione alla presa elettrica ed infine collegare il cavo del segnale audio alla porta corrispondente sul TV.
 

I contro di questa soluzione:

  • Comandi, il primo grosso inconveniente di questa soluzione è rappresentato dai comandi della stessa: questi saranno infatti posizionati su uno degli elementi (solitamente su una cassa “master”) e/o su un telecomando dedicato che, a seconda dei modelli sarà cablato o senza fili. Saremo quindi costretti ad avere due telecomandi ed a comandare il volume dell’audio separatamente, continuando ad usare il telecomando TV per tutto il resto.
 
  • Posizionamento, gli altoparlanti classici “costringono” ad un posizionamento che rispetti il cosiddetto “triangolo acustico”, ovvero ai lati del TV ed in maniera tale che i due elementi laterali formino un triangolo equilatero, avente come terzo vertice la testa dell’ascoltatore. Questa è una cosa che potrebbe non essere ideale per molte situazioni in cui lo spazio laterale è ristretto o dove i cavi potrebbero risultare d’intralcio o antiestetici.

Subwoofer, è necessario?

Questa domanda coinvolge sia la soluzione appena presa in esame che la prossima (adozione di una soundbar).

Il subwoofer non è un componente necessario per tutte le configurazioni, la sua utilità è direttamente collegata all’utilizzo del TV: se ciò che cerchiamo è un audio migliore nei dialoghi, magari perché l’utilizzo maggiore consiste nel seguire TG, podcast, talk show… allora potremmo non avere alcuna utilità nell’aggiungere un subwoofer.

Questo elemento si occupa di gestire le basse frequenze e di dare più corpo al comparto audio, rappresenta di fatto una scelta quasi obbligatoria per tutti gli amanti del cinema d’azione e della musica ma è importante valutare sia il suo ingombro (uno spazio spesso non indifferente ed 1-2 cavi in più da gestire) sia il fatto che renderà sicuramente meglio una soluzione con due soli elementi di qualità, rispetto ad una con tre elementi troppo “economici”.

Soundbar, soluzione di moda, ma attenzione…

Le soundbar rappresentano un mercato che è letteralmente esploso negli ultimi anni, poiché pratiche da gestire e facili da presentare e vendere; bisogna però fare attenzione, poiché la vastità dell’offerta e l’appetibilità di una soluzione “smart” possono indurre in scelte per nulla soddisfacenti

In contrapposizione alla praticità, infatti, si deve fare i conti con altoparlanti che hanno dimensioni davvero ridotte, motivo per cui diventa importantissimo affidarsi a prodotti che garantiscano una qualità non solo dei “coni” adoperati, ma anche di tutta la parte elettronica e digitale che andrà a comporre il prodotto. Ecco alcune cose da sapere sulle soundbar:

Tipologie più diffuse:

  • Soluzioni 2.0: sono quelle tecnologicamente meno evolute e sono difficilmente consigliabili, sfruttano una gestione dell’audio a due canali e solitamente contano su elementi insufficienti, sia per numero che per resa qualitativa.
 
  • Soluzioni 2.1: dovrebbero essere il primo step per un’audio di qualità ma, purtroppo, nella maggior parte dei casi il “.1” non è indice di qualità, ma indica solo che la soundbar è dotata di un elemento dedicato alle basse frequenze (che può essere un subwoofer esterno oppure uno integrato nel corpo della soundbar). Visto che già da questa categoria i prodotti possono costare parecchio, il nostro consiglio è di studiare bene il prodotto, provandolo dal vivo se possibile, idealmente affiancandosi a qualcuno che sappia giudicarne qualità e prezzo.
 
  • Soluzioni multicanale con canale centrale (3.1, 3.1.2, ecc…): queste sono forse le soluzioni che più fanno percepire l’aumento di qualità dopo un “upgrade” del proprio sistema audio. Il numero 3 indica infatti che, ai 2 canali della stereofonia classica se ne aggiunge un 3°, centrale, dedicato ai dialoghi. Queste soluzioni (che non sono ancora propriamente economiche) restituiscono di fatto un’esperienza utente del tutto diversa e di gran lunga più comoda, e potrebbero rappresentare un buon compromesso per una grande fetta di utenza. Il canale centrale dedicato ai dialoghi è ormai incluso in quasi tutte le soluzioni surround, come quelle che vedremo a seguire.
 
  • Soluzioni surround (5.1, 9.1.4, ecc…): se prima il surround era qualcosa che riguardava solo gli appassionati, oggi, sempre più aziende si trovano a compensare le dimensioni ridotte degli elementi con la quantità degli stessi e con nuove tecnologie che rendano l’audio più coinvolgente, in modi più sofisticati, che però talvolta nascondono una resa troppo innaturale (motivo per cui valgono sempre i consigli sul testare i prodotti ed affiancarsi ad esperti). C’è da dire che le soluzioni di qualità funzionano molto bene, restituendo audio immersivo e sufficientemente potente, ma tutto ciò si paga a caro prezzo (si pensi al supporto Dolby ATMOS ed ai prodotti dotati sia di elementi laterali che dei cosiddetti “up-firing”, che sfruttano il rimbalzo acustico sparando frequenze dei suoni ambientali verso l’alto). Fanno parte di questa categoria anche i kit “ibridi”, che vedono l’adozione di una soundbar, di un subwoofer e di altoparlanti supplementari, solitamente da posizionare dietro l’ascoltatore; per gli elementi supplementari, sempre più aziende adoperano soluzioni senza fili.
 

Pro di questa soluzione:

  • Praticità di comandi, sfruttando le tecnologie delle più recenti connessioni (HDMI ARC/eARC /CEC) si può comandare tutto dal telecomando TV.
 
  • Pulizia, i cavi coinvolti nell’utilizzo dei sistemi con soundbar sono pochissimi e permettono installazioni abbastanza rapide, esteticamente più pulite e dalla manutenzione più semplice.
 

Contro di questa soluzione:

  • Rapporto qualità/prezzo, per avere qualcosa di qualitativamente valido si sale parecchio di prezzo (specialmente in confronto a soluzioni con casse acustiche separate) e, se da un lato sempre più soundbar includono tecnologie di ottimizzazione della voce, dall’altro, ancora molti prodotti di fascia medio-alta restituiscono esperienze d’ascolto poco “naturali”.
 
  • Configurazione,  un punto che dipende molto dal prodotto scelto : per sempre più soundbar è richiesta una certa praticità con gli ecosistemi tecnologici e del tempo per configurare il tutto a dovere (avvalendosi di app, sistemi di calibrazione integrati, assistenti vocali ecc…), un aspetto da tenere in conto se chi usa abitualmente il TV non è un appassionato di tecnologia.

Set home theatre, per veri appassionati

Infine, in un articolo che punta ad un audio TV migliore con soundbar o casse, non può mancare in elenco la soluzione che strizza l’occhio agli appassionati e che è rappresentata sicuramente dai set di altoparlanti categorizzati come “home theatre”, che si compongono di 6 o 8 elementi nelle configurazioni più diffuse (5.1 e 7.1).

Pro di questa soluzione:

  • Coinvolgimento, sicuramente è la soluzione che più alza il livello globale dell’esperienza, unendo il massimo coinvolgimento a buoni spunti di potenza, senza cali drastici della qualità sonora.
 

Contro di questa soluzione

  • Costo, sicuramente non parliamo di soluzioni economiche… si, potete trovare in giro dei “kit” surround a basso prezzo ma sicuramente renderanno peggio di un paio di BUONE casse, poco importa quanto vecchie.
 
  • Posizionamento, un sistema del genere dev’essere ben posizionato, altrimenti saranno soldi gettati al vento; questo può significare una serie di operazioni che non sono affatto per tutti (cablaggi nei muri, lavori di cartongesso, gestione di stand da pavimento e/o supporti da muro…) e tutto senza contare che: non tutte le stanze sono rettangolari o chiuse… Sarà necessario essere certi della resa prima di effettuare l’investimento, è davvero facilissimo sprecare soldi per qualcosa che potrebbe risultare non apprezzabile.

Consigli sempre validi

In conclusione: per avere un audio TV migliore con soundbar o casse è bene studiare i prodotti e le proprie necessità, è importante capire cosa potete migliorare e perché dovreste farlo; ad esempio, visto che state per affrontare una spesa potreste valutare di utilizzare il nuovo sistema audio anche per altri scopi, che non devono essere necessariamente legati allo Smart TV: molti kit/soundbar possono essere usati come assistenti vocali, potete usare le nuove periferiche audio come estensione per riprodurre in streaming contenuti dal vostro smartphone, collegarci altre sorgenti come PC, Playstation o Xbox, o anche altro.

Ricordate di controllare sempre che le connessioni disponibili su ciò che acquistate siano coerenti rispetto a quelle disponibili su ciò che già avete, l’audio può viaggiare sui classici cavi “AUX” con Jack da 3.5mm, su HDMI, su cavi RCA (quelli a terminali separati, bianco e rosso), su cavi ottici (S/PDIF / Toslink), su cavi coassiali o tramite Bluetooth (di cui è sempre meglio una versione aggiornata) solo per citare gli standard più diffusi.

Quando potete confrontatevi con gli appassionati e cercate di mettere a confronto diretto alcuni prodotti che vi interessano particolarmente; affidatevi sempre a negozi affidabili, seguite i consigli che abbiamo già trattato per gli acquisti sicuri se acquistate online ed affidatevi a prodotti realizzati da brand di qualità, eccone alcuni:

 
Soprattutto non abbiate fretta, ricordate le occasioni ricorrenti per risparmiare come il Prime Day, il Black Friday o il Cyber Monday!

Ed infine, per avere audio TV migliore con soundbar o casse … il consiglio più prezioso di tutti, che è quello di prendere consigli da uno dei migliori consulenti che avete a disposizione in materia: le vostre orecchie!

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