Il fenomeno TikTok nasce in Cina nel 2018 dalla mente dell’ingegnere Zhang Yiming con l’idea di dare libero sfogo all’immaginazione ed alla creatività di tutti. Inizialmente centrata sul doppiaggio, la piattaforma mette a disposizione degli utenti un archivio di brani musicali ed altro materiale audio tratto da film, così da permettere di cantare in playback, mimare dialoghi di personaggi famosi oppure improvvisare balletti sulle hit del momento, il tutto arricchito da ulteriori suoni o effetti visivi che possono alterare i lineamenti del viso e velocizzare i movimenti.
Durante il lockdown, il fenomeno TikTok è entrato nella routine da quarantena di tantissime persone, appropriandosi un po’ dello status di isola felice in cui ritirarsi e rilassarsi durante un periodo carico di stress emotivo e preoccupazioni; in questo periodo è infatti diventato il social media con il maggior tasso di crescita.
(Per leggere di altri cambiamenti nel mondo digitale avvenuti durante l’emergenza consigliamo l’articolo: “Abitudini digitali e di acquisto dopo il coronavirus“.)
La cerscita:
Con l’ingrandimento, la piattaforma è arrivata a toccare i 7 milioni di utenti unici nel mese di marzo 2020, con ben 4 volte più connessioni rispetto a marzo dello scorso anno. Questo fenomeno ha spontaneamente portato il social su un altro livello, spingendo tutti a riflettere davvero sulle peculiarità che lo rendono unico e straordinariamente potente per intrattenere o parlare con un pubblico sempre più ampio.
E’ interessante notare un secondo dato significativo relativo a questa nuova piattaforma social: TikTok sta invecchiando. Negli ultimi mesi sta aumentando la percentuale degli over 25 presenti su TikTok, con una diminuzione degli under 24. L’età media della Gen-Z si alza ed il numero dei partecipanti a questa piattaforma si infoltisce.
Nonostante il 30% circa dei suoi utenti rimanga in età universitaria, la fascia 35-40 continua ad essere in crescita, aggirandosi intorno al 20%, ed a seguire troviamo la fascia 24-30.
I 50 influencer più seguiti su TikTok hanno più followers del numero complessivo degli abitanti di Messico, Canada, UK e USA (587 milioni).
Sono queste le ragioni che spingono alcuni celebri marchi come Nike, Guess o Coca-Cola ad intraprendere un nuovo business all’interno della piattaforma.
Nel mondo delle imprese, il settore che sembra aver capito prima degli altri la potenzialità del social è stato quello della fashion industry. Seguono tutti i mercati legati all’intrattenimento e quelli che hanno prodotti in linea con un target molto giovane: formazione e scuola, gaming, sport ma anche i brand di sneakers, streetwear, telefonia o streaming video e musicale.
In un’era in cui la comunicazione e l’informazione hanno radicalmente cambiato canali, anche il business online si è direzionato, e TikTok è ancora da esplorare.
Le polemiche sul fenomeno TikTok non sono mai mancate, dai video intercettabili dagli hacker sino al recente avviso di Anonymous che, senza mezzi termini, definisce l’app “malware per lo spionaggio di massa”.
Perfino Trump ha mostrato da subito l’intenzione di bloccare il social negli U.S.A, e ad oggi non sono servite le rassicurazioni fornite dal management della piattaforma.
Il trasferimento fuori dalla Cina, il CEO americano, i server negli USA, il backup a Singapore e le garanzie sull’indipendenza dal Governo cinese non sono considerate sufficienti (da Trump e non solo) per ritenere TikTok sicuro.
Si apre dunque un nuovo capitolo della battaglia commerciale, in atto tra Stati Uniti e Cina, che già con il ban imposto a Huawei si era inasprito, allontanando i due Paesi come mai era accaduto prima.
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